Cosa vuol dire intraprendere una psicoterapia?
Il trattamento psicoterapeutico è un percorso di terapia psicologica effettuato con il supporto di uno Psicologo-Psicoterapeuta, tale percorso ha come finalità la cura di un disagio psicologico ma, soprattutto, il raggiungimento di un livello di benessere psico-fisico, di uno stato di serenità, nonché di consapevolezza, che permettano alla persona stessa di essere maggiormente autonoma e soddisfatta nella propria vita e nelle proprie relazioni.
La psicoterapia si distingue dalla “consulenza psicologica” in quanto è un percorso più lungo e mira ad un cambiamento di meccanismi profondi della persona; la consulenza può avere una funzione di supporto in momenti di difficoltà o di consiglio in particolari situazioni ma, in genere, non mira all’analisi ed alla modificazione di processi radicati dell’individuo.
Come funziona? “…Vado lì e cosa dico?”
Gli incontri, normalmente, sono a cadenza settimanale. In genere i primi incontri sono finalizzati alla comprensione del problema, delle sue cause, della situazione allo stato attuale, nonché alla formulazione degli obiettivi terapeutici.
Lo Psicoterapeuta cercherà di ascoltare e mettere a proprio agio il paziente, il quale proverà a spiegare come si sente e quale è stata la motivazione che lo ha spinto a chiedere un supporto.
Alcune persone, durante i primi incontri, raccontano la propria vita senza grosse difficoltà, altri hanno bisogno di essere aiutati nello sviluppo del racconto, stanno male e non riescono a spiegarne il motivo… Lo Psicoterapeuta è lì apposta per facilitare questo difficile momento di spiegazione e comprensione di se stessi, e del malessere che si sta vivendo, nonché per iniziare a capire come aiutare il paziente a stare meglio.
Una adeguata comprensione del problema è opportuna per impostare gli obiettivi della terapia, capire dove siamo per capire dove vogliamo andare…
La psicoterapia prevede, quindi, il dialogo ed il confronto come strumento primario; durante i primi colloqui possono anche essere proposti alcuni test o questionari, che hanno la funzione di aiutare il terapeuta ad eseguire al meglio la fase diagnostica, di comprensione della persona e dei suoi vissuti. Durante la terapia, inoltre, si eseguono esercizi esperenziali, di rilassamento, meditazione o visualizzazioni guidate, che possono aiutare ad elaborare meglio la fase di terapia che si sta affrontando.
Quanto dura? Quanto costa?
Un trattamento psicoterapeutico può avere una durata di pochi mesi, così come protrarsi per qualche anno; ciò è molto variabile, in quanto dipende dalla complessità della situazione e della problematica che la persona sta affrontando.
La durata è inoltre determinata dal tipo di approccio utilizzato in terapia (esistono terapie brevi, altre meno), ma soprattutto dipende dalla motivazione della persona e dalla sua effettiva risposta al trattamento. Infatti è molto variabile il tempo con cui persone diverse ottengono aggiustamenti e modificazioni di: atteggiamenti quotidiani, stili di approccio ai problemi, alle emozioni ed ai pensieri, nonché alle relazioni interpersonali.
È inoltre determinante la qualità della relazione (di fiducia) che si instaura tra il paziente ed il terapeuta.
Normalmente gli incontri sono a cadenza settimanale, ma esistono anche situazioni in cui gli incontri sono due a settimana, così come uno ogni due settimane, dipende anche dalla fase della terapia (inizio, mantenimento, termine) e da come si sente il paziente. La parcella del terapeuta è fissata dal professionista stesso, in genere varia tra i 50 ed i 90 euro ad incontro, della durata di 50-60 minuti. Alcuni Psicoterapeuti sono flessibili rispetto alla parcella, e permettono di concordare un adeguato compenso in relazione alle necessità e disponibilità del paziente.
Quali possono essere gli obiettivi di una psicoterapia?
Una psicoterapia spesso inizia con il semplice e unico obiettivo di stare meglio, durante la psicoterapia stessa si può, e si deve, capire cosa vuole dire questo “stare meglio” per la persona, in quanto non per tutti può voler dire necessariamente la stessa cosa.
In alcuni casi può voler dire riuscire a gestire la propria ansia e non avere più attacchi di panico, in altri migliorare le proprie relazioni interpersonali, altre volte accrescere la propria autostima o gestire il proprio senso di insicurezza… E ancora: accrescere la propria consapevolezza, aumentare le proprie abilità sociali, oppure capire meglio le cose che hanno realmente valore nella propria vita ed imparare ad investire le proprie energie nella loro direzione. Oppure… comprendere i propri circoli viziosi, i propri stati o vissuti o blocchi emotivi, traumi, pensieri o difese… e andarne oltre, sbloccarsi.
Un buon percorso di Psicoterapia può avere come obiettivo uno di questi, più di uno o… tutti questi!
Perché devo raccontare i “fatti miei” ad uno sconosciuto?
Perché aprirsi completamente al terapeuta è il modo migliore per metterlo nelle condizioni di aiutarci. Anche se questa cosa non è facile, soprattutto all’inizio, ci si può comunque aprire piano piano, mano a mano che la fiducia nei confronti del terapeuta aumenta.
Inoltre, ad uno sconosciuto, ma non ad uno sconosciuto qualsiasi. Uno Psicoterapeuta è un professionista formato appositamente per poter supportare nel miglior modo possibile il momento di difficoltà che la persona porta con sé; ha una esperienza di problematiche e di storie di vita più disparate, ed ha imparato a non giudicare la persona che ha di fronte, ma ad accoglierla e supportarla, ha appreso ad ascoltare con tatto l’intimità delle persone che ha di fronte.
Non meno importante: è tenuto al segreto professionale, quindi non può divulgare ad altre persone (a meno che il paziente non lo voglia) quanto gli è stato confidato. E ancora… meglio ad uno sconosciuto che una persona conosciuta, la quale, dopo averle confidato i propri più intimi pensieri, si può incontrare in ascensore o a cena con gli amici il giorno dopo, potrebbe essere imbarazzante, non credete?
Infine, ma non meno importante, uno sconosciuto avrà una visione più neutrale di voi, rispetto a qualcuno che vi conosce da tempo; una visione senza pregiudizi sul vostro conto che, diversamente, potrebbe condizionare la comprensione della situazione da parte di chi vi deve aiutare.
Perché dovrei intraprendere una Psicoterapia? Ne ho realmente bisogno?
Questa è una risposta a cui potete rispondere solo voi, essendo sinceri con voi stessi… Alcune volte il malessere è chiaro e lampante e la motivazione forte, come ad esempio nei disturbi d’ansia, o quando si hanno attacchi di panico; in questi casi è chiaro quanto si abbia bisogno di un supporto per riprendere ad affrontare molte situazioni che si evitano o per tornare ad essere autonomi piuttosto che continuare a dipendere dai nostri cari.
Anche nella depressione profonda spesso è abbastanza chiaro… soprattutto quando si hanno pensieri suicidari e la sensazione di impotenza è forte… tuttavia in questi casi il rischio è di pensare di non farcela nemmeno con l’aiuto di un professionista… di essere “casi disperati”… nessuno lo è!
Altre volte è molto meno chiaro, anzi… ad esempio nelle dipendenze, che siano da sostanze, alcool, gioco d’azzardo o internet, spesso si può avere l’impressione di avere la situazione sotto controllo, di poter smettere quando lo si deciderà, senza però mai riuscirvi realmente. In questi casi è opportuno guardarsi intorno… cosa ci dicono le persone che ci vogliono bene? Come sono le nostre relazioni con loro ultimamente? Questo è il miglior indicatore del fatto che, molto probabilmente, abbiamo bisogno di confrontarci con qualcuno di esperto, esterno e neutrale (sconosciuto), per valutare la gravità della situazione in maniera più chiara ed, eventualmente, iniziare a provi rimedio in maniera professionale.
Altre volte il malessere ci sembra di averlo contenuto, di tenerlo a bada, ma allo stesso tempo ci sentiamo profondamente insoddisfatti, annoiati, appiattiti a livello dell’umore… In questi casi, forse, ci stiamo rintanando nella cosiddetta “zona di confort”, ovvero in una vita nella quale ci accontentiamo, non rischiamo per paura di qualcosa, e nella quale siamo apparentemente al sicuro ma che ovviamente non ci soddisfa. Anche in questo caso parlare con uno Psicoterapeuta può favorire un percorso di crescita personale, alla ricerca di una vita più piena e soddisfacente.
“…Ma io non voglio prendere dei farmaci!!!”
La psicoterapia non prevede necessariamente un supporto farmacologico, in ogni caso per questo si deve fare riferimento ad un Medico Psichiatra e non ad uno Psicologo Psicoterapeuta.
Tuttavia un percorso di psicoterapia non esclude necessariamente un supporto psico-farmacologico, anzi… spesso le due cose possono essere fatte in contemporanea. Psicoterapeuti e Psichiatri possono collaborare, di modo da permettere al paziente di arrivare prima, e nel miglior modo possibile, al risultato desiderato.
Ad esempio: in alcune situazioni piuttosto complesse, in cui esiste una forte componente ansiosa o depressiva che non permette alla persona di “sbloccarsi” con la sola psicoterapia, un aiuto farmacologico può aiutare il paziente a fare i primi passi e ad affrontare meglio le prime fasi di cambiamento; ciò vuol dire che, nel momento in cui la persona sta meglio, sempre in accordo con lo Psicoterapeuta e lo Psichiatra, il paziente potrebbe scalare e quindi smettere i farmaci stessi. Ovviamente questo è un semplice esempio, ogni situazione va analizzata e studiata ad hoc.
“…E se poi mi scombussola o confonde ancora di più? Non voglio fare cose di cui mi potrei pentire…”
Alcune volte si può arrivare dallo Psicologo per un motivo circoscritto, un sintomo, come ad esempio gli attacchi di panico o un problema di sonno, e poi capire che il problema reale alla base è un altro. Devo dire che spesso se non quasi sempre è così… una buona psicoterapia non si ferma alla superficie, ci aiuta a risolvere il sintomo andando a fondo del problema, di modo da aiutare realmente la persona a migliorare la propria vita.
Può anche capitare che nelle prime fasi della terapia ci si ritrovi un poco confusi, questo perché il processo di analisi di se stessi è in atto, stiamo mettendo in discussione noi stessi nel profondo, non ci siamo abituati e ciò non sempre è semplice ed immediato. Spesso infatti siamo costretti in condizionamenti ed obblighi legati a doverizzazioni radicate, sensi di colpa, aspettative altrui, paure… senza accorgercene. La psicoterapia ci aiuta a vederli, riconoscerli ed a modificarli, se lo vogliamo, ma richiede un po’ di tempo per farlo, impegno e a volte fatica… ma l’obiettivo è sempre quello… di stare meglio!
Questo vuol dire che la psicoterapia non porta il paziente a fare, o cambiare, cose che non vorrebbe cambiare di sé e/o delle proprie relazioni!!! Lo Psicoterapeuta non consiglia, non indica una via, non dice cosa fare, bensì affianca la persona nelle sue scelte, nella ricerca di se stessi, supporta ed aiuta nella focalizzazione di ciò che si desidera realmente.